Una Storia di Aspettative Tradite

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Quando i 7B Incontrano MCP….

Ovvero: come abbiamo scoperto che anche nell’AI vale la regola “non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca”

Il Grande Equivoco del 2025

Quest’anno ha preso il via con una promessa seducente: LM Studio 0.3.17 introduceva il supporto MCP (Model Context Protocol), spalancando le porte a un futuro dove i nostri modelli locali da 7B avrebbero potuto orchestrare strumenti complessi come veri assistenti digitali. La narrativa era irresistibile: finalmente l’intelligenza artificiale locale poteva “uscire dal recinto” e interagire con il mondo reale.

Peccato che nessuno abbia avvertito i modelli 7B che era arrivato il momento di alzare il loro quoziente intellettivo.

L’Anatomia di un Fallimento Prevedibile

Dopo settimane di ricerca tra sistemi di tracciamento bug, forum Reddit, Hacker News e discussioni tecniche, è emerso un quadro che fa riflettere. Le esperienze “fallimentari” con i modelli 7B + MCP non sono difetti – sono caratteristiche intrinseche. O meglio, sono la fisica del machine learning che si scontra con l’entusiasmo del marketing.

Il Teorema del Collo di Bottiglia Cognitivo

Immaginate di chiedere a uno studente liceale di:

  1. Ascoltare una domanda complessa
  2. Consultare simultaneamente 5-6 manuali tecnici
  3. Compilare moduli burocratici in formato JSON
  4. Fornire una risposta articolata
  5. Tutto questo avendo a disposizione solo un foglio di carta per gli appunti

Ecco cosa succede quando un modello 7B incontra MCP. La larghezza di banda cognitiva è limitata, e ogni token speso per decifrare schemi degli strumenti è un token sottratto al ragionamento principale.

I Segnali dal Campo di Battaglia

GitHub Issues: La Verità dei Sistemi di Bug Tracking

La Issue #178 di LM Studio documenta chiamate agli strumenti che falliscono sistematicamente, anche con modelli teoricamente capaci come functionary-small-v3.2. Ma è la Issue #245 che racconta una storia più inquietante: quando aggiungi il supporto per gli strumenti, LLaVA-7B perde letteralmente la vista e si convince di essere “un’intelligenza artificiale basata su testo” incapace di processare immagini.

[DEBUG] Failed to find image for token at index 328
[DEBUG] Mi dispiace, ma come intelligenza artificiale basata su testo, 
non sono in grado di vedere immagini o video.

Un modello multimodale che dimentica di avere gli occhi? È l’equivalente nell’intelligenza artificiale di un’amnesia selettiva da stress.

Hacker News: Il Tribunale del Popolo Tecnologico

La community di Hacker News, notoriamente schietta, ha sentenziato senza appello:

“MCP è la tecnologia peggio documentata che abbia mai incontrato… ho rinunciato, non me ne importa più di MCP. Continuerò a usare le API per le chiamate agli strumenti come ho sempre fatto”

E quando un thread si intitola “Tutto quello che non va in MCP”, probabilmente non sta celebrando i successi del protocollo.

Le Note di Rilascio: Una Storia in Codice

La sequenza temporale dei rilasci di LM Studio racconta una storia avvincente:

  • 0.3.17: “Introduciamo il supporto MCP!” 🎉
  • 0.3.18: “Correzioni di bug MCP e miglioramenti, configurazioni di timeout” 🔧
  • Traduzione: “Abbiamo scoperto che i modelli vanno in blocco e abbiamo aggiunto i timeout per non farli impazzire”

La Fisica Scomoda dell’Intelligenza Artificiale Locale

Perché Claude Funziona e i 7B No

Claude gestisce MCP senza problemi perché:

  • Ha oltre 100 miliardi di parametri con architetture specializzate
  • Finestre di contesto abbondanti (oltre 200.000 token)
  • Addestramento specifico per l’orchestrazione degli strumenti
  • Infrastruttura enterprise ottimizzata

I modelli 7B invece:

  • Hanno finestre di contesto risicate (tipicamente 4-8K token)
  • Devono scegliere tra “essere intelligenti” o “usare strumenti”
  • Non hanno addestramento di livello enterprise per l’orchestrazione
  • Funzionano su hardware consumer con varie limitazioni

È come paragonare una Formula 1 con un cinquino: entrambi hanno quattro ruote, ma le prestazioni in pista sono leggermente diverse.

Le Alternative Che (Forse) Funzionano

Lo Stack Ollama + Dive: La Via Italiana

Mentre LM Studio combatte con MCP, qualcuno ha scoperto che Ollama + Dive + Qwen2.5-7B-Instruct offre risultati più promettenti. Qwen2.5 ha un addestramento specifico per l’uso degli strumenti, e Dive è un’interfaccia grafica MCP specializzata che gestisce l’orchestrazione con più grazia.

È un po’ come la differenza tra guidare una Ferrari con il cambio automatico rovinato e una Golf GTI ben tarata: la seconda ti porta a destinazione con meno drammi.

Continue + VS Code: La Strada Maestra

Continue.dev con VS Code rappresenta l’approccio pragmatico: invece di forzare protocolli enterprise su modelli consumer, costruisce flussi di lavoro ottimizzati per le loro reali capacità.

Il Verdetto: Non È Colpa Tua

Se hai passato ore a configurare MCP su LM Studio con modelli 7B ottenendo risultati deludenti, congratulazioni: hai fatto esperienza scientifica rigorosa. Hai scoperto empiricamente quello che l’industria sta ancora processando.

Le Tre Verità Scomode:

  1. MCP è nato per modelli enterprise-grade – applicarlo a 7B è come usare software CAD professionale su un Raspberry Pi
  2. I modelli 7B eccellono in task specifici, non in orchestration complessa
  3. La narrativa marketing dell’AI democratica si scontra spesso con la realtà tecnica delle limitazioni hardware

Conclusioni: Il Futuro È (Ancora) in Costruzione

MCP rappresenta una visione compelling del futuro dell’AI, ma siamo ancora nella fase “beta pubblica”. I modelli 7B continueranno a migliorare, i protocolli si stabilizzeranno, e forse tra qualche anno guarderemo questi problemi come guardiamo oggi i tempi di caricamento di Internet dial-up.

Nel frattempo, la prossima volta che qualcuno vi suggerisce di “configurare meglio MCP”, potete rispondere con dati alla mano: i 7B sono Fisica, non Configurazione.

E ricordate: in un mondo pieno di hype AI, il vero superpotere è saper distinguere tra quello che funziona e quello che dovrebbe funzionare.


Nota per i più tecnici: Se volete davvero sperimentare con tool calling su modelli locali, iniziate con task semplici, un tool alla volta, e aspettatevi di fare molto fine-tuning. L’AI locale è potente ma richiede pazienza, proprio come un buon risotto: non si può affrettare il processo.


Fonti e approfondimenti: LM Studio GitHub Issues, Hacker News discussions, documentazione MCP ufficiale, e numerose notti insonni passate a debuggare configurazioni che “dovevano funzionare”.

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