Cosmologia ciclica, potere femminile, arcobaleni saffici e fuochi d’artificio arcani


La Ruota del Tempo

Robert Jordan, con La Ruota del Tempo, non ha semplicemente scritto quattordici tomi monumentali; ha scolpito un gigantesco prisma narrativo dove ogni faccia riflette metafisica, politica, filosofia, eros e kitsch pirotecnico. Di seguito troverai un saggio divulgativo semi ironico: rigoroso quando serve, un filo malizioso quando si parla di chi ama chi o di quali colori sprigioni un incantesimo ben lanciato.


0. Introduzione: quando il tempo non corre ma fa la ruota

Nel mondo di Jordan il tempo non procede: gira. Sette raggi—sette Ere—intrecciano il Disegno servendosi delle vite senzienti come fili. L’idea è antica (dal kalachakra buddhista al mito norreno), ma l’autore la battezza con un dibattito tutto occidentale: libero arbitrio contro destino. Ne nasce un universo coerente eppure continuamente riscrivibile—un po’ come noi, che ogni mattina promettiamo di iniziare la dieta e puntualmente aspettiamo “da lunedì”.


1. La Ruota, il Disegno e il gioco delle Ere

  • La Ruota: sette raggi, un giro completo, ma mai due volte lo stesso spartito—la Ruota adora l’improvvisazione jazz.
  • Il Disegno: la trama quasi-predestinata che si distorce quando certi individui tirano il filo troppo forte.
  • Le Ere: dalla Prima (eco lontana della nostra) alla Settima, passando per la Seconda utopica e la Terza in cui si svolge la saga.

«Non ci sono né inizi né fini, c’è soltanto un continuo girare».
Jordan strizza l’occhio ai cicli cosmici indiani, ma lo fa con la prosa di un telecronista appassionato.


2. Creatore e Oscuro: il grande squilibrio

Il Creatore innesca la macchina e poi si fa da parte (versione high-fantasy del “metto su la moka e torno a letto”). L’Oscuro, intrappolato fuori dalla realtà, non vuole conquistare: vuole annichilire. Male ontologico, non etico; se vincesse, addio tavola, sedie e commensali.


3. I ta’veren: paradossi di libertà programmata

Rand, Mat e Perrin sono nodi di causalità creati dalla Ruota per rattoppare uno strappo nel Disegno.
Più sembrano liberi, più risultano necessari. Jordan ci gioca come un filosofo compatibilista: scegli pure ciò che vuoi, ma era previsto che lo scegliessi—e buona fortuna a dormire sereno.


4. Tecnologie dell’Epoca delle Leggende: quando magia e CERN vanno a cena

  • Pietre Portale & portali terrestri: teletrasporto e multiversi d’ordinanza.
  • Sa’angreal / ter’angreal: super-conduttori mistici, pendrive cosmiche da trilioni di joule.
  • Bio-ingegneria dell’Ombra: trolloc e gholam, evoluzione spaventosa del “giocare a Dio” in laboratorio.

Jordan scrive negli anni ’90, in pieno boom biotech; l’ansia per la corruzione di saidin riecheggia tanto Chernobyl quanto le prime paure da virus OGM.


5. Mondi paralleli e Tel’aran’rhiod: sogna, dunque agisci

Tra Pietre Portale ed esperienze oniriche condivise, Jordan sposa l’interpretazione a molti mondi di Everett, le Cronache d’Ambra di Zelazny e l’Yggdrasill nordico. Nel Tel’aran’rhiod vale la regola pensarlo = farlo, anticipazione quasi profetica di VR, metaversi e problemi di moderazione dei contenuti (prova a bannare un Draghienato in sogno, poi ne riparliamo).


6. Reincarnazione, memoria e identità: riciclo cosmico certificato

La Ruota riutilizza le anime con l’efficienza di un’azienda green. Salvo eccezioni (Rand/Lews Therin, Eroi del Corno), la memoria viene formattata: nuova vita, zero pesi pregressi. Il risultato? Un dibattito su identità personale che farebbe felice un convegno di neuro-filosofi.


7. Estetica degli incantesimi: fuochi d’artificio che fanno invidia a Star Wars

Se ti stai chiedendo perché gli Asha’man e le Aes Sedai non abbiano ancora vinto l’Oscar per gli effetti speciali, ascolta qui:

7.1 Colori, trame, luci

Ogni canalizzatore “vede” la Fonte come merletti di luce: fili d’argento per il saidin, nastri d’acqua e fiori di fuoco per il saidar. Una coreografia visuale che, nel momento in cui esplode, dipinge in aria arabeschi cromatici degni dei duelli di spade laser—con l’aggiunta di profumi, fruscii e crepitii sinestetici.

7.2 Battaglie a 360°

Durante la Battaglia di Dumai’s Wells o l’assedio di Tarwin’s Gap, i flussi di fuoco, ghiaccio e vento si intrecciano come droni luminescenti in uno spettacolo di Capodanno futurista. Se Star Wars regala sciabolate in corridoi bui, Jordan ti getta nel pieno di una tempesta polidirezionale dove ogni vortice è un colpo di pennello su tela cosmica.

7.3 Iconografia e fashion-magic

Stole colorate, anelli serpentini, mantelli che cambiano tinta quando la Fonte pulsa: un’estetica riconoscibile che ha ispirato cosplay, illustrazioni digitali e—perché no—qualche sfilata steampunk.


8. Le quattro tentazioni dell’Oscuro: il menù dell’abisso

A Rand vengono proposte quattro versioni dell’apocalisse: dolore eterno, relativismo totale, ordine perfetto, nulla assoluto. Lui sceglie la complessità imperfetta—una lezione di resilienza che servirebbe su LinkedIn più di mille webinar motivazionali.


9. Dopo la Frattura: la tecnologia spezzata e il lungo medioevo

Il mondo post-Frattura ricorda un futuro passato: rovine altissime, superstizioni medievali, ordini monastici che custodiscono armi di distruzione di massa. Jordan ammonisce: senza etica il progresso è un castello di vetro sul bordo di un vulcano.


10. Potere femminile & arcobaleni saffici: il Disegno LGBTQ-friendly

10.1 Rapporti saffici e fluidità del desiderio

Nella Torre Bianca l’intimità fra Novizie, Ammesse e Aes Sedai è trattata con la naturalezza di un tè pomeridiano. Jordan non stende manifesti: mostra. L’amore fluisce, punto. E i lettori degli anni ’90—sorpresa!—scoprono che la diversità non fa cadere il cielo.

10.2 Matriarcati in azione

  • Aes Sedai: élite magica e politica planetaria.
  • Aiel: guerriere letali e mamme tigri—talvolta entrambe le cose lo stesso pomeriggio.
  • Seanchan: impero con trono e frusta in mani femminili.

Gli uomini? Importanti, certo, ma spesso di supporto: Lan è la spada, Nynaeve il comando; Perrin la forza, Faile la stratega; Mat il caos, le Regine di Andor la governance. Il Drago Rinato resta l’eccezione che conferma la regola: un uomo-arma circondato da consigliere che gli salvano regolarmente la vita (e l’equilibrio emotivo).

10.3 Letture femministe

Jordan smonta lo stereotipo “potere = maschio” e lo sostituisce con “potere = chi sa gestirlo”. Il suo femminismo non proclama la superiorità della donna: mette in scena un equilibrio di vizi e virtù distribuiti senza badare al genere.

10.4 Oltre il binarismo

Nonostante la divisione saidin/saidar, la saga suggerisce una graduale fluidità dei ruoli: guerrieri con sensibilità “femminili”, condottiere con pragmatismo “maschile”. La Ruota, in fondo, tesse pattern complessi: più fili ci sono, più il disegno risplende.


11. Sincretismi religiosi: lo specchio delle nostre ansie spirituali

Tema jordanianoTradizione terrestreAppunti rapidi
Ciclo infinitoInduismo/BuddismoSamsara, Kalachakra
Luce vs TenebraZoroastrismoAhura Mazda / Angra Mainyu
Tentazione & libero arbitrioCristianesimoSatana l’accusatore
Equilibrio oppostiTaoismoYin-Yang
Mondi riflessoKabbalah / Sufismo / PlatoneEmanazioni, Iperuranio

12. Conclusione: girare con stile

La Ruota del Tempo compie il miracolo di fondere la maestosità cosmica del Silmarillion con la brillante nervosità della fantascienza post-guerra fredda, aggiungendo:

  1. Una metafora potentissima sul rapporto fra ciclicità e progresso: nulla è per sempre, ma nulla è irrimediabile.
  2. L’idea che la responsabilità individuale sopravvive anche dentro un Disegno quasi scritto.
  3. Una riflessione sul potere femminile e la fluidità dei legami, ben prima che la cultura pop li sdoganasse in massa.
  4. Un’estetica degli incantesimi che, quanto a spettacolarità, fa serenamente concorrenza ai duelli Jedi—ma con un plus di eleganza barocca.

La lezione finale è tanto semplice quanto vertiginosa: ogni fine è un inizio mascherato. Sta a noi, fili di questo immenso arazzo, decidere se i colori del prossimo giro vireranno verso la luce, l’ombra o—peggio di tutto—il grigio dell’indifferenza.

E ora, se la Ruota si rimette a girare… chissà che scintille vedremo la prossima volta.


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