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Salahzar Stenvaag: il viaggiatore che costruisce ponti tra le persone e le macchine

Di rado si incontrano figure capaci di muoversi con la stessa naturalezza fra codice sorgente, letteratura, pedagogia e visioni sul futuro. Claudio Pacchiega – conosciuto nella Rete come Salahzar Stenvaag – è una di queste. Se il suo nome avatar suona esotico è perché, nel 2007, quando mise piede per la prima volta in Second Life, desiderava passare inosservato fra i tanti visitatori internazionali della piattaforma: l’idea era di evitare drammi e fazioni locali, non di farsi notare. Eppure proprio quel nomignolo, nato quasi per protezione, sarebbe diventato il suo marchio di fabbrica nella formazione digitale italiana.


Un esordio da outsider

Immaginate un quarantenne curioso, con alle spalle anni di sviluppo software e – dettaglio non secondario – una solida infarinatura di filosofia e geografia umana. Nel 2007 compra un PC “un po’ sopra la media”, installa il viewer di Second Life e rimane folgorato: in quel mondo popolato da avatar scorge, più che il gioco, uno spazio di sperimentazione sociale. All’inizio vaga da solo, esplorando isole tematiche e imparando il linguaggio di scripting di Linden Lab. Gli basta poco per capire quanto sia facile passare da visitatore a costruttore di esperienze: bastano un paio di prim, qualche riga di codice e tanta fantasia.


Il mentore che non ti aspetti

Il salto avviene quasi per caso. Sta chiacchierando a voce, spiega a un gruppetto di neofiti come impostare lo streaming multimediale su una parcel, quando qualcuno gli dice: «Hai una voce che si segue benissimo, perché non fai un vero corso?» Quella sollecitazione lo sorprende ma lo convince: comincia così una lunga stagione di lezioni serali – in italiano e in inglese – su scripting, building, uso didattico dei mondi virtuali. Nasce l’Accademia delle Land Italiane (ALI), fioriscono tutorial video, si consolidano i gruppi Mentor SL, ed esplode Pyramid Cafè, salotto poliglotta in cui si discute di arte, filosofia, tecnologia.


Dall’isola al continente open source

Quando l’entusiasmo commerciale per Second Life rallenta e il software open source OpenSim prende quota, Salahzar è fra i primi a migrare: di nuovo il motore è la curiosità, ma stavolta anche una questione di valori. Una grid no-profit consente modelli più cooperativi, meno dipendenti da logiche di mercato. Nel 2013 fonda Edu3D su Craft World. L’idea è limpida: offrire agli insegnanti un playground dove sperimentare la didattica immersiva senza sborsare un euro. Dal suo server nascono lezioni su Blender, Unity, realtà aumentata, perfino escape-room educative. Molti docenti, grazie a quei percorsi, otterranno crediti formativi riconosciuti da INDIRE.


L’incontro con l’Intelligenza Artificiale

La pandemia accelera l’uso di piattaforme digitali e apre a idee che in passato sarebbero sembrate fantascienza. A fine 2022 ChatGPT fa capolino: Salahzar lo prova per gioco, ma in pochi mesi ne fa lo strumento principe del proprio laboratorio. Il blog salahzar.com – nato anni prima per annotare esperimenti VR – cambia pelle: diventano centrali i modelli linguistici, i benchmark, le guide per far girare LLM ingombranti su hardware modesto.

Fra luglio 2024 e marzo 2025 pubblica oltre ottanta articoli, un torrente in piena che alterna:

  • confronti serrati fra GPT-4, Claude, Grok, DeepSeek;
  • racconti in cui l’AI diventa co-autrice (la serie autobiografica “L’Oblò delle Meraviglie”);
  • riflessioni sul Digital Humanism, manifesto europeo per un uso della tecnologia orientato ai diritti umani;
  • tutorial passo-passo per integrare l’OpenAI API in oggetti di Second Life, o per trasformare LM Studio in un server condiviso fra studenti.

Il tono resta sempre lo stesso: pragmatico ma visionario, critico senza cedere al catastrofismo, innamorato della sperimentazione. Duncan J. Watts direbbe che è un broker culturale: sposta idee da un dominio all’altro e le traduce in linguaggio accessibile.


Dietro la tastiera: una psicologia della mediazione

Scorrendo i suoi testi si colgono alcune costanti psicologiche:

  • Pensiero a ponte – non sopporta i compartimenti stagni; se spiega un algoritmo cita Umberto Eco, se recensisce un LLM misura gli impatti in classe.
  • Curiosità disciplinata – sperimenta tanto, ma documenta procedure e risultati perché altri possano replicare.
  • Empatia tecnologica – considera l’AI né divinità né nemico, bensì un interlocutore dotato di limiti e bias da conoscere.

Il valore (e i limiti) del suo lascito

Per la cultura digitale italiana il contributo è duplice. Da un lato riduce il digital gap: offre risorse in italiano su temi che altrove circolano solo in inglese. Dall’altro incarna un modello di umanesimo applicato: dimostra che si può parlare di reti neurali senza sacrificare l’etica, o scrivere narrativa ricorrendo all’AI senza svenderle l’immaginazione.

Non mancano, certo, le zone d’ombra. Il blog è un flusso continuo, talvolta dispersivo. Le analisi politico-economiche dell’AI restano sullo sfondo; il Big Tech frame è criticato, ma raramente messo davvero in discussione. È il prezzo di una vocazione eminentemente operativa: Salahzar preferisce mostrare cosa si può fare qui e ora piuttosto che invocare rivoluzioni di sistema.


Perché leggerlo oggi

Se siete insegnanti e volete capire come un LLM possa trasformarsi in tutor di latino; se siete sviluppatori e cercate trucchi per far girare un 7-B model su un laptop di otto anni fa; se vi domandate che fine faccia la voce dell’autore quando un romanzo è scritto “a quattro mani” con GPT – le sue pagine offrono spunti concreti e stimoli critici.

In un’epoca in cui la tecnologia oscilla fra retoriche salvifiche e paure apocalittiche, la traiettoria di Claudio Pacchiega ricorda una verità elementare: l’innovazione non è disumana, finché la guidiamo con domande autenticamente umane.

E lui, con la pazienza del divulgatore e l’entusiasmo dell’esploratore, continua a fare da cartografo: disegna mappe, evidenzia sentieri possibili, segnala i burroni. Poi passa la penna – o la tastiera – a chiunque voglia proseguire il viaggio.

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