Usando la feature deep search di Google ho chiesto di fare un articolo sulla teoria delle stringhe. il risultato sarebbe stato impari soltanto 1 anno fa. Ora invece google raccoglie ed esprime le informazioni in funzione del prompt, in modo dignitosissimo. Vedremo che il suo articolo pur non essendo “autorevole” come wikipedia, appare ricco e leggibile e comprensibile per l’uomo comune. vedi in fondo per le valutazioni puntuali.
Un Viaggio tra le Dimensioni Nascoste dell’Universo
Immaginate un universo in cui i costituenti fondamentali della materia non sono puntiformi, ma minuscole corde vibranti, simili a elastici infinitamente piccoli. Questa è l’audace proposta della teoria delle stringhe, una delle idee più affascinanti e rivoluzionarie della fisica moderna. Le diverse modalità di vibrazione di queste stringhe darebbero origine alle diverse particelle e forze che osserviamo nell’universo, offrendo una nuova prospettiva sulla natura della realtà e aprendo la strada a una possibile “teoria del tutto”.
Questo articolo si propone di esplorare in dettaglio la teoria delle stringhe, dalle sue origini ai suoi sviluppi più recenti, passando per i suoi successi, le sue critiche e le sue implicazioni filosofiche.
Le Origini della Teoria delle Stringhe
La teoria delle stringhe non è nata come un tentativo di unificare tutte le forze fondamentali, ma da un’ambiziosa impresa per comprendere la forza nucleare forte, quella che tiene insieme i protoni e i neutroni nel nucleo atomico. Negli anni ’60, il fisico italiano Gabriele Veneziano, mentre studiava le interazioni forti, scoprì che una formula matematica, nota come funzione beta di Eulero, descriveva in modo sorprendentemente accurato l’ampiezza di scattering delle particelle coinvolte in queste interazioni.
Tuttavia, il significato fisico di questa formula rimase un mistero per qualche tempo. Fu solo nel 1970 che Yoichiro Nambu, Holger Bech Nielsen e Leonard Susskind compresero che la funzione beta di Eulero poteva essere interpretata come la descrizione matematica di stringhe relativistiche che interagiscono tra loro. Queste stringhe, vibrando a diverse frequenze, potevano dare origine a diverse particelle, proprio come le corde di una chitarra producono note diverse a seconda di come vengono pizzicate. La teoria delle stringhe, come la conosciamo oggi, emerse quindi tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70.
Concetti Fondamentali della Teoria delle Stringhe
La teoria delle stringhe introduce una serie di concetti rivoluzionari che modificano profondamente la nostra visione dell’universo e offrono un nuovo quadro per la comprensione della fisica quantistica:
- Dimensioni Extra: Per essere matematicamente consistente, la teoria delle stringhe richiede l’esistenza di dimensioni spaziali extra, oltre alle tre che percepiamo quotidianamente. Queste dimensioni extra sarebbero “arrotolate” su se stesse a scale subatomiche, e quindi invisibili ai nostri occhi. L’idea di dimensioni extra, per quanto bizzarra, era già stata proposta da Theodor Kaluza e Oskar Klein negli anni ’20, nel tentativo di unificare la gravità con l’elettromagnetismo.
- Brane: Oltre alle stringhe unidimensionali, la teoria delle stringhe prevede l’esistenza di oggetti estesi a più dimensioni, chiamati “brane”. Immaginate delle membrane, simili a fogli sottilissimi, che fluttuano in uno spazio a più dimensioni. Le brane possono avere diverse dimensioni, da membrane bidimensionali a oggetti a più dimensioni. Il nostro universo potrebbe essere una brana tridimensionale immersa in uno spaziotempo a più dimensioni.
- Dualità: Uno dei risultati più sorprendenti della teoria delle stringhe è la scoperta di diverse “dualità”, ovvero relazioni matematiche che connettono tra loro teorie apparentemente diverse. Ad esempio, la dualità T connette teorie di stringa con geometrie dello spaziotempo diverse, mentre la dualità S mette in relazione teorie di stringa con costanti di accoppiamento diverse. Queste dualità suggeriscono che teorie apparentemente distinte potrebbero essere in realtà diverse facce della stessa medaglia.
Risultati e Successi della Teoria delle Stringhe
La teoria delle stringhe, pur essendo ancora in fase di sviluppo, ha ottenuto alcuni risultati notevoli, che la rendono una candidata promettente per una “teoria del tutto”, in grado di unificare tutte le forze fondamentali della natura e di risolvere il conflitto tra la relatività generale e la meccanica quantistica:
- Unificazione delle Forze: La teoria delle stringhe incorpora naturalmente la gravità, insieme alle altre forze fondamentali (elettromagnetismo, forza debole e forza forte). Questo è un risultato straordinario, che nessuna altra teoria è stata in grado di raggiungere in modo soddisfacente. La relatività generale descrive la gravità come una curvatura dello spaziotempo, mentre la meccanica quantistica descrive le altre forze come interazioni mediate da particelle. La teoria delle stringhe offre un quadro concettuale in cui queste due descrizioni apparentemente incompatibili possono essere conciliate.
- Entropia dei Buchi Neri: La teoria delle stringhe ha fornito una spiegazione microscopica dell’entropia dei buchi neri, ovvero della quantità di informazione che può essere contenuta al loro interno. Questo risultato, ottenuto da Andrew Strominger e Cumrun Vafa nel 1996, è considerato uno dei maggiori successi della teoria delle stringhe.
Diverse Varianti della Teoria delle Stringhe
Negli anni ’80, i fisici scoprirono con sorpresa che esistevano cinque diverse teorie di superstringhe, apparentemente incompatibili tra loro: Tipo I, Tipo IIA, Tipo IIB, Heterotica SO(32) e Heterotica E8 x E8. Queste teorie differiscono per il tipo di stringhe che considerano (aperte o chiuse, orientate o non orientate) e per le simmetrie che possiedono. Un elemento chiave di queste teorie è la “supersimmetria”, un principio che postula una profonda connessione tra le particelle di materia (fermioni) e le particelle mediatrici delle forze (bosoni).
Questa proliferazione di teorie creò una certa confusione nella comunità scientifica, ma la situazione si chiarì negli anni ’90, con la scoperta delle dualità e la formulazione della M-teoria. La M-teoria unifica le cinque teorie di superstringhe in un unico quadro teorico, mostrando che esse sono in realtà diversi limiti di una stessa teoria più fondamentale. La M-teoria prevede l’esistenza di membrane e di oggetti estesi a più dimensioni, oltre alle stringhe.
Aneddoti e Personaggi
La storia della teoria delle stringhe è ricca di aneddoti e personaggi affascinanti che hanno contribuito al suo sviluppo:
- Edward Witten: Considerato uno dei più grandi fisici teorici viventi, Witten ha dato contributi fondamentali alla teoria delle stringhe, in particolare con la formulazione della M-teoria, una teoria a undici dimensioni che unifica le diverse varianti della teoria delle superstringhe. La sua intuizione matematica e la sua capacità di connettere idee apparentemente disparate hanno guidato la ricerca in questo campo per decenni.
- Juan Maldacena: Nel 1997, Maldacena ha proposto una congettura, nota come “corrispondenza AdS/CFT”, che stabilisce una sorprendente connessione tra la teoria delle stringhe in uno spaziotempo anti-de Sitter e una teoria di campo conforme definita sul bordo di questo spaziotempo. Questa congettura ha aperto nuove prospettive per la comprensione della gravità quantistica e ha avuto un impatto profondo su diverse aree della fisica teorica, dalla fisica delle particelle alla cosmologia.
Critiche e Fallimenti della Teoria delle Stringhe
Nonostante i suoi successi teorici, la teoria delle stringhe è stata oggetto di numerose critiche, principalmente a causa della sua difficoltà nel fornire previsioni verificabili sperimentalmente:
- Mancanza di Prove Sperimentali: La principale critica alla teoria delle stringhe è la mancanza di prove sperimentali a suo supporto. Le scale di energia a cui si manifestano gli effetti della teoria delle stringhe sono inaccessibili agli attuali acceleratori di particelle. Questo rende difficile, se non impossibile, verificare direttamente le sue previsioni.
- Difficoltà di Fare Previsioni: La teoria delle stringhe è estremamente complessa e presenta un enorme “paesaggio” di soluzioni possibili, corrispondenti a universi con proprietà diverse. Questa difficoltà nel fare previsioni verificabili ha portato alcuni fisici a mettere in dubbio la sua scientificità.
Implicazioni Filosofiche della Teoria delle Stringhe
La teoria delle stringhe ha profonde implicazioni filosofiche, che mettono in discussione la nostra concezione della realtà e aprono nuove prospettive sulla natura dell’universo:
- Natura della Realtà: La teoria delle stringhe suggerisce che la realtà a livello fondamentale potrebbe essere molto diversa da come la percepiamo. Le particelle elementari, i mattoni fondamentali della materia, potrebbero essere in realtà minuscole corde vibranti, e l’universo potrebbe avere più dimensioni di quelle che possiamo osservare. Questa visione sfida le nostre intuizioni e ci spinge a ripensare i concetti di spazio, tempo e causalità.
- Multiverso: La teoria delle stringhe ammette un numero enorme di soluzioni possibili, corrispondenti a universi con leggi fisiche diverse. Questo ha portato all’idea del “multiverso”, un insieme di universi paralleli, ognuno con le proprie caratteristiche. L’esistenza del multiverso, se confermata, avrebbe profonde implicazioni per la nostra comprensione del cosmo e del nostro posto in esso.
Il Futuro della Teoria delle Stringhe
Nonostante le difficoltà e le critiche, la teoria delle stringhe rimane una delle aree di ricerca più attive e promettenti della fisica teorica. I fisici stanno esplorando nuove strade per verificare le sue previsioni, ad esempio attraverso la ricerca di segnali cosmologici, come la radiazione cosmica di fondo o le onde gravitazionali, o l’utilizzo di tecniche di simulazione numerica.
La teoria delle stringhe ha anche avuto un impatto significativo su altre aree della fisica, come la fisica della materia condensata e la fisica nucleare. Ad esempio, la corrispondenza AdS/CFT è stata utilizzata per studiare le proprietà dei superfluidi e dei superconduttori. Inoltre, la teoria delle stringhe ha portato allo sviluppo di nuovi strumenti matematici e concetti che hanno trovato applicazioni in diverse aree della scienza, come l’algebraic geometry e la topologia.
In conclusione, la teoria delle stringhe è un’avventura intellettuale straordinaria, che ci spinge a ripensare la nostra visione dell’universo e a esplorare i misteri più profondi della realtà. Anche se il suo futuro è ancora incerto, la teoria delle stringhe ha già lasciato un segno indelebile nella storia della fisica e continuerà a stimolare la nostra immaginazione per molti anni a venire.
Conclusioni
La teoria delle stringhe, con la sua audace proposta di un universo composto da minuscole corde vibranti, rappresenta un tentativo ambizioso di unificare tutte le forze fondamentali e di svelare la natura ultima della realtà. Essa offre una nuova prospettiva sulla natura della materia e dell’universo, suggerendo che la realtà a livello fondamentale potrebbe essere radicalmente diversa da come la percepiamo.
Nonostante la mancanza di prove sperimentali dirette e le difficoltà nel fare previsioni verificabili, la teoria delle stringhe ha ottenuto importanti successi teorici, come l’unificazione della gravità con le altre forze e la spiegazione dell’entropia dei buchi neri. La sua complessità matematica e l’enorme “paesaggio” di soluzioni possibili hanno generato critiche e dibattiti, ma la teoria delle stringhe continua a essere un’area di ricerca fertile, con implicazioni che si estendono dalla cosmologia alla fisica della materia condensata.
La ricerca di prove sperimentali, lo sviluppo di nuove tecniche di analisi teorica e l’esplorazione delle sue connessioni con altre aree della fisica saranno cruciali per determinare il futuro della teoria delle stringhe e il suo ruolo nella comprensione dell’universo.
APPENDICE.
Entrambi gli articoli, “Alla Scoperta della Teoria delle Stringhe” e la voce di Wikipedia sulla “Teoria delle Stringhe”, offrono una panoramica sulla teoria delle stringhe, ma si rivolgono a pubblici leggermente diversi e presentano le informazioni in modi distinti. Per determinare quale sia più “informativo”, dobbiamo considerare cosa intendiamo per “informativo” e quali sono le esigenze del lettore.
“Alla Scoperta della Teoria delle Stringhe: Un Viaggio tra le Dimensioni Nascoste dell’Universo” (Articolo 1)
Punti di forza:
- Narrativa coinvolgente: L’Articolo 1 adotta uno stile narrativo che rende la teoria delle stringhe affascinante e accessibile. Utilizza un linguaggio meno tecnico e più descrittivo, paragonando le stringhe a “corde vibranti” e “elastici infinitamente piccoli”. Questo approccio è ottimo per un pubblico generale che si avvicina per la prima volta all’argomento e desidera una comprensione concettuale senza troppi dettagli tecnici.
- Struttura chiara e logica: L’articolo è ben strutturato con sezioni tematiche che guidano il lettore attraverso la storia, i concetti fondamentali, i successi, le critiche e le implicazioni filosofiche della teoria delle stringhe. Questa organizzazione facilita la comprensione progressiva dell’argomento.
- Focus sugli aspetti chiave per un’introduzione: L’articolo si concentra sui concetti più importanti per una comprensione introduttiva, come le dimensioni extra, le brane, le dualità, l’unificazione delle forze e l’entropia dei buchi neri. Presenta anche figure chiave e aneddoti storici che rendono la teoria più “umana” e interessante.
- Implicazioni filosofiche: L’articolo dedica una sezione specifica alle implicazioni filosofiche, esplorando come la teoria delle stringhe mette in discussione la nostra concezione della realtà e introduce concetti come il multiverso. Questo aspetto può essere particolarmente stimolante per chi è interessato alle implicazioni più ampie della fisica teorica.
Punti deboli:
- Meno dettagliato: Rispetto alla voce di Wikipedia, l’Articolo 1 è meno dettagliato e approfondito. Pur coprendo un’ampia gamma di argomenti, li tratta in modo più superficiale, tralasciando molti dettagli tecnici e specificità teoriche.
- Mancanza di citazioni e riferimenti: L’articolo non fornisce citazioni o riferimenti alle fonti, il che rende più difficile per il lettore approfondire ulteriormente o verificare le informazioni presentate. Questo è tipico di articoli divulgativi destinati a un pubblico generale.
- Meno “autoritativo”: A causa della sua natura divulgativa e della mancanza di riferimenti, l’Articolo 1 potrebbe essere percepito come meno “autoritativo” rispetto a una voce di Wikipedia che è frutto di un processo collaborativo e di revisione e che si basa su fonti verificate.
“Teoria delle stringhe” (Voce di Wikipedia)
Punti di forza:
- Informazioni più complete e dettagliate: La voce di Wikipedia offre una trattazione più completa e dettagliata della teoria delle stringhe. Approfondisce concetti come i diversi tipi di teorie delle stringhe (bosonica, superstringhe di Tipo I, IIA, IIB, eterotiche, Teoria M), le dualità (T-dualità, S-dualità, U-dualità), le brane (Dp-brane) e la supergravità. Fornisce anche un contesto storico più ampio e dettagliato.
- Struttura enciclopedica e sistematica: La struttura della voce di Wikipedia è enciclopedica e sistematica, con un indice dettagliato che facilita la navigazione e la ricerca di informazioni specifiche. La suddivisione in sezioni e sottosezioni rende l’articolo più organizzato e completo.
- Ricco di citazioni e riferimenti: Un punto di forza fondamentale della voce di Wikipedia è la presenza di numerose citazioni e note a piè di pagina che rimandano a fonti accademiche e scientifiche. Questo permette ai lettori di verificare le informazioni e approfondire ulteriormente lo studio della teoria delle stringhe.
- Neutralità e oggettività: Wikipedia, come progetto enciclopedico, si impegna per la neutralità e l’oggettività. La voce sulla teoria delle stringhe presenta in modo bilanciato sia i successi che le critiche alla teoria, offrendo una visione più completa e sfumata.
Punti deboli:
- Meno accessibile per un principiante assoluto: A causa della maggiore densità di informazioni tecniche e del linguaggio più formale, la voce di Wikipedia potrebbe risultare meno accessibile per chi si avvicina per la prima volta alla teoria delle stringhe senza alcuna conoscenza pregressa di fisica teorica.
- Stile meno narrativo e coinvolgente: Lo stile enciclopedico di Wikipedia è meno narrativo e coinvolgente rispetto all’Articolo 1. Pur essendo informativa, la voce di Wikipedia potrebbe risultare meno “appassionante” per un lettore non già motivato e interessato all’argomento.
- Potrebbe sembrare “fredda” o distaccata: L’approccio oggettivo e la struttura formale di Wikipedia potrebbero far percepire la voce come più “fredda” o distaccata rispetto all’articolo narrativo, che cerca di trasmettere l’entusiasmo e la meraviglia della scoperta scientifica.
- Critiche sulla verificabilità (intrinsiche a Wikipedia ma non specifiche a questo articolo): Sebbene Wikipedia si basi su fonti, il modello di modifica aperta solleva a volte preoccupazioni sulla verificabilità e sull’accuratezza delle informazioni, anche se nel caso di argomenti scientifici ben consolidati come la teoria delle stringhe, la qualità è generalmente alta.
Conclusione: Qual è più informativo?
La risposta dipende da cosa si intende per “informativo” e dalle esigenze del lettore.
- Per un lettore che si avvicina per la prima volta alla teoria delle stringhe e desidera una panoramica introduttiva, accessibile e coinvolgente, l’Articolo 1 potrebbe essere più “informativo” nel senso di più efficace nel trasmettere i concetti fondamentali e suscitare interesse per l’argomento. La sua narrativa chiara e la struttura logica lo rendono un ottimo punto di partenza.
- Per un lettore che desidera una comprensione più completa, dettagliata e autorevole della teoria delle stringhe, la voce di Wikipedia è decisamente più “informativa”. Offre una maggiore profondità, copre una gamma più ampia di argomenti tecnici, fornisce riferimenti verificabili e presenta una visione più bilanciata e neutrale. È una risorsa più adatta per lo studio e l’approfondimento serio della materia.
In sintesi:
- Articolo 1: Ottimo per un’introduzione divulgativa, accessibile e narrativa. Ideale per suscitare interesse e fornire una comprensione concettuale di base.
- Voce di Wikipedia: Più completa, dettagliata, autorevole e sistematica. Ideale per lo studio approfondito, la ricerca di informazioni specifiche e la verifica delle fonti.
Quindi, se l’obiettivo è una panoramica introduttiva e coinvolgente, l’Articolo 1 è una buona scelta. Se invece si cerca un’informazione completa, dettagliata e verificabile, la voce di Wikipedia è decisamente superiore in termini di “informatività” complessiva. Idealmente, si potrebbe iniziare con l’Articolo 1 per avere un’introduzione generale e poi passare alla voce di Wikipedia per un approfondimento più sistematico e dettagliato.
ESITO CONFRONTO
L’articolo 1 è stato generato da un’intelligenza artificiale, la comparativa assume una dimensione ancora più interessante e rilevante nel contesto attuale. Ecco un commento che tiene conto di questo aspetto cruciale:
Commento sulla Comparativa alla luce dell’origine AI dell’Articolo 1
L’analisi comparativa tra l’articolo “Alla Scoperta della Teoria delle Stringhe” e la voce di Wikipedia è eccellente e coglie le sfumature fondamentali di entrambi i testi. Ma la consapevolezza che l’articolo 1 sia prodotto da un’AI aggiunge un livello di riflessione essenziale, permettendoci di apprezzare ancora di più i progressi e i limiti attuali dell’intelligenza artificiale nella generazione di contenuti informativi complessi.
Come hai giustamente notato, solo un anno fa sarebbe stato impensabile ottenere un articolo sulla teoria delle stringhe così ricco, leggibile e comprensibile da un sistema di AI con una semplice prompt di ricerca. Questo evidenzia l’incredibile balzo in avanti delle capacità di elaborazione del linguaggio naturale e di sintesi delle informazioni da parte delle AI. Google Deep Search, in questo caso, ha dimostrato una notevole abilità nel raccogliere informazioni da diverse fonti e riorganizzarle in un formato coerente e fruibile, adattandosi al prompt specificato.
Punti di Forza Inaspettati dell’Articolo AI:
- Leggibilità e Comprensibilità per il “Comune Mortale”: Il punto di forza più evidente dell’articolo generato dall’AI è la sua straordinaria leggibilità e comprensibilità. L’AI ha saputo adottare uno stile divulgativo efficace, utilizzando analogie (come le corde di chitarra e gli elastici) e un linguaggio chiaro e scorrevole, evitando eccessivi tecnicismi. Questo lo rende perfettamente accessibile a un pubblico ampio, anche a chi non ha una solida base in fisica teorica, come hai sottolineato. L’AI dimostra qui una capacità notevole di mediazione e semplificazione di concetti complessi.
- Struttura Logica e Guidata: L’AI non solo ha generato testo, ma lo ha anche strutturato in modo logico e progressivo. La divisione in sezioni (Origini, Concetti Fondamentali, Successi, Critiche, Implicazioni Filosofiche, Futuro, Conclusioni) è chiara e didattica, guidando il lettore attraverso i diversi aspetti della teoria delle stringhe in modo ordinato. Questo dimostra una capacità dell’AI di organizzare le informazioni in modo coerente e narrativo.
- Ampiezza Tematica: Nonostante l’origine AI, l’articolo copre una gamma tematica sorprendentemente ampia, toccando tutti i punti essenziali per una panoramica sulla teoria delle stringhe, dalle origini storiche alle implicazioni più speculative e filosofiche. Questo testimonia l’abilità dell’AI di estrarre e sintetizzare informazioni rilevanti da un vasto corpus di dati.
Limiti Evidenti rispetto a Wikipedia (e intrinseci all’AI attuale):
- Mancanza di “Autorevolezza” e Verifica Umana: Come hai giustamente evidenziato, l’articolo AI non può competere con l’autorevolezza di Wikipedia. Manca il processo di revisione paritaria, la comunità di esperti che contribuisce e verifica le informazioni, e soprattutto la garanzia di fonti citate e verificate. L’AI, pur elaborando informazioni esistenti, non “comprende” nel senso umano, e non può garantire l’accuratezza e la completezza scientifica al livello di un’enciclopedia collaborativa. Potrebbe, ad esempio, presentare informazioni obsolete o interpretazioni non pienamente condivise dalla comunità scientifica.
- Profondità e Dettaglio Inferiori: Sebbene l’articolo AI sia ricco per un’introduzione, manca inevitabilmente della profondità e del dettaglio tecnico presenti nella voce di Wikipedia. Wikipedia entra nel merito di specificità teoriche, nomenclature precise e dettagli storici che l’articolo AI, per sua natura divulgativa, tralascia. Questo è comprensibile, ma sottolinea il diverso scopo e livello di approfondimento dei due testi.
- Potenziale “Effetto Scatola Nera”: Sebbene l’articolo sia ben scritto, è importante ricordare che è il risultato di un algoritmo. C’è un elemento di “scatola nera” nel processo di generazione: non sempre è trasparente come l’AI abbia selezionato e combinato le informazioni. In Wikipedia, il processo di modifica e discussione è pubblico e verificabile.
In conclusione:
L’articolo “Alla Scoperta della Teoria delle Stringhe” generato dall’AI rappresenta un risultato impressionante e inaspettatamente valido per un’introduzione divulgativa alla teoria delle stringhe. Dimostra come l’AI stia diventando uno strumento sempre più potente per la creazione di contenuti informativi accessibili e ben strutturati. Per il “lettore comune” che si avvicina per la prima volta all’argomento, potrebbe essere un punto di partenza ideale, persino preferibile alla voce di Wikipedia per la sua maggiore leggibilità e coinvolgimento narrativo.
Tuttavia, è fondamentale non confondere questo risultato con l’autorevolezza e la completezza di una fonte come Wikipedia, soprattutto quando si tratta di argomenti scientifici complessi. La voce di Wikipedia rimane insostituibile per lo studio approfondito, la verifica delle informazioni e la ricerca accademica.
La tua proposta di utilizzare l’articolo AI come “porta d’accesso” e poi passare a Wikipedia per un approfondimento è assolutamente sensata e strategica. In un futuro in cui i contenuti generati da AI saranno sempre più diffusi, comprendere i loro punti di forza (accessibilità, leggibilità) e i loro limiti (autorevolezza, profondità) sarà cruciale per un uso informato e consapevole di queste tecnologie.
In definitiva, questa comparativa, arricchita dalla consapevolezza dell’origine AI, non solo ci offre una migliore comprensione delle risorse informative sulla teoria delle stringhe, ma ci invita anche a riflettere sull’evoluzione del ruolo dell’intelligenza artificiale nella diffusione e nella mediazione della conoscenza scientifica. È un panorama in rapida evoluzione, e questo esempio ne è una chiara e affascinante testimonianza.

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