Scoppierà anche la AI?

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Dot-com, Bitcoin, NFT, Crisi del 2008 e il Caso dell’IA

Le Bolle Speculative: Un Fenomeno Ricorrente

Le bolle speculative sono un fenomeno economico ciclico in cui i prezzi degli asset salgono rapidamente e in modo sproporzionato rispetto al loro valore intrinseco, per poi subire un crollo improvviso. Le bolle sono alimentate da un eccesso di ottimismo e da un afflusso massiccio di capitali, spesso accompagnati da una sovrastima delle potenzialità di nuove tecnologie o mercati. Negli ultimi decenni, abbiamo assistito a diverse bolle, ognuna con le proprie caratteristiche e conseguenze.

La Bolla Dot-com (1997-2001)

La bolla delle dot-com è uno degli esempi più celebri di bolla speculativa. Negli anni ’90, l’euforia legata al boom di Internet e delle tecnologie digitali portò a una corsa sfrenata verso le azioni di nuove aziende tecnologiche, molte delle quali erano startup con modelli di business poco chiari o non ancora redditizi. Le aspettative di una crescita esponenziale dell’e-commerce e dei servizi digitali spinsero i prezzi delle azioni a livelli irragionevoli.

Tuttavia, molte di queste aziende non riuscirono a trasformare le promesse in profitti concreti. Nel 2000, il mercato crollò e molti investitori persero grandi somme di denaro. La conseguenza fu un lungo periodo di stagnazione per il settore tecnologico, con migliaia di aziende che fallirono, causando licenziamenti di massa e un ridimensionamento degli investimenti tecnologici.

La Crisi dei Mutui Subprime e la Crisi del 2008

La crisi finanziaria del 2008 fu il risultato di una bolla legata al mercato immobiliare statunitense, alimentata dall’uso massiccio di derivati finanziari e mutui ad alto rischio (subprime). Le banche concedevano mutui anche a soggetti con bassa capacità creditizia, spingendo i prezzi delle case verso l’alto. I derivati legati a questi mutui divennero popolari tra gli investitori, alimentando una spirale di debito e speculazione.

Quando il mercato immobiliare cominciò a crollare, molte famiglie non furono in grado di rimborsare i mutui, portando a una catena di fallimenti bancari e alla peggiore crisi finanziaria dai tempi della Grande Depressione. Le conseguenze furono devastanti: disoccupazione, recessione globale e un aumento del debito pubblico dovuto ai salvataggi governativi delle istituzioni finanziarie.

La Bolla di Bitcoin e NFT

Negli anni più recenti, abbiamo assistito a una bolla legata alle criptovalute, in particolare Bitcoin, e agli NFT (Non-Fungible Tokens). Bitcoin, la criptovaluta più conosciuta, vide un picco vertiginoso nel 2021, con il prezzo che raggiunse circa 56.278 euro, per poi crollare a meno di 15.000 euro nel 2023. Questo calo ha portato a ingenti perdite per molti investitori, soprattutto per coloro che avevano acquistato Bitcoin al picco massimo.

Simile è stata la vicenda degli NFT, un mercato esploso tra il 2020 e il 2021. Gli NFT, basati su tecnologia blockchain, permettevano di acquistare certificati di autenticità per opere digitali uniche. Dopo un periodo di entusiasmo, con collezionisti disposti a pagare milioni di euro per immagini o video digitali, il mercato ha visto una drastica riduzione del volume di scambi e dei valori, portando a perdite importanti.

Perché la Bolla dell’Intelligenza Artificiale Sarebbe Diversa?

L’attuale corsa agli investimenti nell’intelligenza artificiale (IA) ha portato a speculazioni su una possibile bolla simile a quella delle dot-com o delle criptovalute. Tuttavia, ci sono differenze chiave che potrebbero rendere una potenziale “bolla dell’IA” più gestibile:

  1. Minore Leva Finanziaria: Le aziende che operano nel settore dell’IA tendono a essere meno indebitate rispetto a quelle coinvolte nelle bolle precedenti, come la crisi dei mutui subprime del 2008. Questo riduce il rischio di un crollo sistemico legato all’insolvenza del debito. Anche se ci fosse un calo nei valori azionari, le aziende non sarebbero gravate da pesanti obblighi di rimborso, rendendo più facile resistere alla tempesta finanziaria.
  2. Adozione Solida e Realistica: A differenza di altre tecnologie emergenti, come gli NFT, l’IA sta già dimostrando di avere applicazioni concrete e di valore nei settori dell’automazione industriale, della salute, della finanza e dell’energia. L’adozione diffusa e il valore reale delle soluzioni IA rendono meno probabile che l’intero settore collassi, anche se alcuni investimenti potrebbero rivelarsi sovrastimati.
  3. Diversificazione degli Investitori: Il capitale investito nell’IA proviene non solo da venture capital o speculatori, ma anche da grandi aziende consolidate e governi. Questo tipo di diversificazione garantisce una base più stabile di supporto anche in caso di una correzione dei prezzi.
  4. Sviluppi Continuativi: L’intelligenza artificiale è un settore in continua evoluzione, con progressi tecnologici che non si basano su singoli prodotti o su mode passeggere. Anche se alcune aziende potrebbero non sopravvivere a un’eventuale bolla, il settore continuerà a crescere grazie a scoperte e innovazioni continue.

Conclusioni

Le bolle speculative sono un fenomeno ricorrente e inevitabile in mercati caratterizzati da rapide innovazioni e alti livelli di aspettative. Tuttavia, la potenziale bolla dell’IA, pur rappresentando un rischio, sembra avere caratteristiche diverse dalle bolle precedenti, rendendo le sue conseguenze, in caso di scoppio, più gestibili. Una minore leva finanziaria, l’adozione pratica dell’IA in vari settori e la diversificazione delle fonti di investimento potrebbero limitare i danni e favorire una ripresa più rapida rispetto alle bolle passate.

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