L’Ascesa dell’Arte IA:

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La Transizione nella Continuita’

L’arte generata dall’intelligenza artificiale (IA) ha attraversato un’evoluzione sorprendente negli ultimi decenni, trasformandosi da semplice curiosità tecnologica a una forma d’arte legittima e riconosciuta a livello internazionale. Questo viaggio, che inizia con i primi esperimenti di Harold Cohen negli anni ’70 e culmina con opere vendute per cifre da capogiro, ha sollevato domande profonde sulla natura dell’arte, della creatività e del ruolo dell’artista.

Dai Primi Esperimenti all’Esplosione di DeepDream: Un Nuovo Linguaggio Visivo

Nel 1973, Harold Cohen, un artista e programmatore britannico, creò AARON,

uno dei primi programmi in grado di generare immagini artistiche. AARON era in grado di produrre disegni astratti che, pur mancando della complessità umana, rappresentavano un passo importante verso la democratizzazione della creazione artistica. Era l’inizio di una rivoluzione che avrebbe scosso le fondamenta stesse dell’arte visiva.

Il vero boom dell’arte IA, tuttavia, arrivò nel 2015, quando Google lanciò il progetto DeepDream.

Questo software, capace di trasformare immagini ordinarie in visioni oniriche e surreali, divenne subito virale. Immagini di cani con occhi moltiplicati all’infinito, edifici che si dissolvevano in intricate geometrie: l’arte IA iniziava a parlare un nuovo linguaggio, affascinante e inquietante allo stesso tempo.

“Con DeepDream, abbiamo visto la macchina non solo come uno strumento, ma come un collaboratore creativo” – un artista digitale, riflettendo sull’impatto del progetto.

L’Arte IA Arriva nelle Aste: Il Caso Edmond de Belamy

Nel 2018, il collettivo artistico Obvious portò l’arte IA sotto i riflettori delle aste internazionali con il “Ritratto di Edmond de Belamy”. Questa opera, generata da un algoritmo di intelligenza artificiale, fu venduta per $432,500 da Christie’s, una cifra che lasciò molti esperti d’arte perplessi. Come poteva un’opera creata da una macchina raggiungere un valore simile a quello di un’opera d’arte tradizionale? In Italia, la notizia scatenò dibattiti accesi tra critici e artisti.

“Ma questa macchina sa davvero dipingere come Caravaggio?”

DALL-E e Midjourney: L’Arte Generata con Parole

https://www.katevassgalerie.com/blog/history-of-ai-dalle-midjourney

Nel 2021, OpenAI introdusse DALL-E, un modello di IA capace di generare immagini a partire da descrizioni testuali. Questa tecnologia ha reso possibile creare immagini dettagliate e complesse semplicemente digitando frasi come “un panda che dipinge un quadro a olio”. DALL-E ha democratizzato ulteriormente l’arte, permettendo a chiunque, anche senza competenze artistiche, di creare opere visive.

L’Arte IA nei Concorsi: Successi, Scandali e Confusione

L’arte generata dall’intelligenza artificiale ha rapidamente guadagnato terreno nei concorsi artistici, spingendo a ridefinire i confini tra creatività umana e digitale. Tra il 2022 e il 2023, diversi episodi hanno messo in luce non solo il potenziale delle IA, ma anche le difficoltà che le istituzioni e gli artisti stanno affrontando nel riconoscere e giudicare queste nuove forme d’arte. Alcuni di questi eventi sono diventati casi emblematici, dimostrando quanto sia diventato difficile distinguere tra opere create da esseri umani e quelle generate da algoritmi.

La Vittoria di Jason Allen: L’Arte IA Conquista i Concorsi

Nel 2022, Jason Allen vinse il primo premio nella categoria “Digital Arts/Digitally-Manipulated Photography” alla Colorado State Fair con un’opera intitolata “Théâtre D’opéra Spatial”. Questa immagine straordinariamente complessa era stata interamente generata utilizzando Midjourney, un sofisticato programma di intelligenza artificiale.

La giuria, affascinata dalla bellezza e dalla profondità dell’opera, decise di premiarla senza rendersi conto che l’opera fosse stata creata da un algoritmo. Questo evento ha suscitato un dibattito acceso sull’etica e sulla natura della creatività, portando molti a chiedersi se fosse giusto che opere d’arte generate da macchine gareggiassero insieme a quelle create da esseri umani.

“Abbiamo sempre pensato che l’arte fosse una manifestazione della creatività umana, ma ora dobbiamo riconsiderare cosa significhi davvero essere creativi in un’epoca in cui le macchine possono creare immagini così straordinarie”

Il Caso Boris Eldagsen: Quando l’IA Viene Smascherata

Nel 2023, Boris Eldagsen, un fotografo tedesco, vinse il prestigioso Sony World Photography Awards con la sua opera “Pseudomnesia: The Electrician”.

Tuttavia, subito dopo essere stato dichiarato vincitore, Eldagsen rifiutò il premio, rivelando che l’immagine non era stata scattata da una macchina fotografica, ma generata interamente da un’intelligenza artificiale.

“Il mio obiettivo era sollevare una discussione sulla natura della fotografia e sull’impatto che l’IA sta avendo nel campo dell’arte visiva”, spiegò Eldagsen, sottolineando l’intenzione provocatoria dietro la sua decisione di partecipare al concorso con un’immagine creata dall’IA.

Questo episodio ha evidenziato le difficoltà attuali nel distinguere tra immagini autentiche e quelle generate da un’IA, mettendo in discussione l’integrità dei concorsi e la capacità dei giudici di adattarsi a queste nuove realtà. Il rifiuto del premio da parte di Eldagsen ha innescato un dibattito sulla necessità di aggiornare le linee guida dei concorsi artistici e di sviluppare nuovi criteri per valutare l’autenticità delle opere.

L’Errore Australiano: foto AI scambiata per foto vera

Nel Febbraio 2023, Un’immagine generata dall’intelligenza artificiale ha vinto un concorso fotografico in Australia, ingannando sia i giudici che i partecipanti, convincendoli che la foto scattata da un drone fosse una cattura reale. Questo esperimento, definito come il “test definitivo” per la tecnologia in rapida evoluzione, ha messo alla prova la capacità dell’IA di creare immagini indistinguibili dalla realtà.

L’immagine, che raffigura una spiaggia al tramonto, è stata presentata al concorso fotografico mensile gratuito di DigiDirect come parte di una trovata orchestrata dalla società Absolutely Ai, con sede a Sydney.

Lo studio d’arte e design ha inviato l’immagine sotto lo pseudonimo di Jan Van Eyck, un riferimento ironico al celebre artista del XV secolo, creatore di un’opera considerata la più rubata della storia.

Dopo la vittoria, che prevedeva un premio di 100 dollari, Absolutely AI ha rivelato la verità dietro l’immagine, restituendo il premio in denaro a DigiDirect e pubblicando una dichiarazione sul proprio account Instagram per svelare l’origine dell’opera.

Immagine reale scambiata per IA: La Confusione si Fa Completa

Un noto concorso fotografico australiano è balzato agli onori della cronaca dopo aver squalificato una foto autentica (scattata con un iPhone) tacciandola di essere “generata dall’intelligenza artificiale”.

Si tratta di un’inversione di tendenza rispetto a quanto avvenuto precedentemente, quando un’immagine creata con un software AI ha vinto un concorso fotografico ingannando i giudici, convinti fermamente della sua autenticità.

La foto in questione, che potete vedere qui sopra, è stata scattata da Suzi Dougherty e mostra suo figlio in posa con due manichini a una mostra di Gucci tenutasi al Powerhouse Museum di Sydney, in Australia.

Fotografia e Arte IA: Un Confronto Necessario

Il confronto tra la fotografia e l’arte IA offre una prospettiva storica e culturale preziosa. Quando la fotografia emerse nel XIX secolo, fu inizialmente vista con sospetto dai pittori, che temevano che la nuova tecnologia avrebbe reso obsoleta la pittura tradizionale. Tuttavia, con il tempo, la fotografia si è affermata come una forma d’arte a sé stante, con i propri canoni estetici e critici.

Oggi, l’arte IA si trova in una situazione analoga. Come la fotografia, essa sfida le nozioni tradizionali di autenticità e creatività, ma offre anche nuove opportunità espressive. Tuttavia, a differenza della fotografia, l’arte IA solleva questioni etiche e legali più complesse. Chi possiede i diritti d’autore di un’opera creata dall’IA? Qual è il ruolo dell’artista umano in questo processo? E come possiamo garantire che le opere d’arte digitali siano valutate in modo equo nei concorsi?

Un Futuro in Divenire

Gli episodi descritti dimostrano che l’arte IA sta già ridefinendo il panorama artistico, proprio come fece la fotografia due secoli fa. Mentre il mondo dell’arte continua ad adattarsi a queste nuove realtà, è chiaro che il dialogo tra tradizione e innovazione sarà cruciale per plasmare il futuro dell’arte.

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