L’Eredità Inaspettata:

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…Partendo dalla versione digitalizzata, scansione in inglese di
Memoirs of the year two thousand five hundred
by Mercier, Louis-Sébastien, 1740-1814
Hooper, William, fl. 1770 Publication date 1772 Publisher London, Pr. for G. Trovata in rete qui:
https://archive.org/details/memoirsofyeartwo02merc,
ho dapprima trasformato le pagine scansionate tramite l’OCR di Geppino (gpt4o), poi tradotto in italiano da Sonny (Claude Sonnet 3.5), fatto fare un commentario dalle due AI sul significato del primo capitolo “La biblioteca del Re”, e chiesto di costruire a Sonny un ipotetico testo del 2500 che indicasse come fossero giunti e in quale stato le opere letterarie attraverso il filtro digitale e riassuntivo tipico del XXI secolo. Questo e’ il risultato.

La Rivoluzione Digitale e la Curatela Letteraria del XXI Secolo

Journal of Future Library Science, Vol. 500, No. 3, Anno 2771

Abstract

Questo articolo esamina l’impatto inaspettato delle pratiche di curatela digitale del XXI secolo sulla preservazione e trasmissione della conoscenza umana. Contrariamente alle previsioni dei futurologi del XVIII secolo, la “Grande Epurazione Letteraria” si è verificata molto prima del previsto, guidata non da bibliotecari illuminati del futuro, ma dalle pressioni commerciali e dalle tendenze di consumo dell’informazione dell’era digitale precoce.

Introduzione

Nel 1771, Louis-Sébastien Mercier immaginò un futuro in cui bibliotecari illuminati avrebbero curato meticolosamente il canone letterario, preservando solo le opere di maggior valore. Ironicamente, questo processo si è realizzato molto prima e in modo molto diverso da quanto previsto, guidato non da una filosofia illuminata, ma dalle forze del mercato e dalla digitalizzazione di massa.

Metodologia

Attraverso l’analisi dei metadati dei repository digitali sopravvissuti e l’esame delle tendenze di pubblicazione del periodo 2000-2050, abbiamo ricostruito il processo di selezione e preservazione che ha plasmato l’attuale corpus letterario.

Risultati e Discussione

La Vittoria dei Bestseller

Contrariamente alle aspettative di Mercier, non furono i grandi classici a sopravvivere intatti, ma piuttosto i bestseller commerciali dell’epoca. Le opere di Dan Brown e J.K. Rowling occupano ora più spazio nei nostri archivi digitali di quanto ne abbiano mai fatto Omero e Virgilio combinati. Questo fenomeno, che abbiamo battezzato “Effetto Da Vinci Code”, dimostra come la popolarità commerciale sia diventata il criterio principale di preservazione.

Il Trionfo del TL;DR

L’avvento della cultura del “Too Long; Didn’t Read” ha portato alla proliferazione di sintesi e “bignami” digitali. Opere monumentali come “Guerra e Pace” sono state ridotte a thread di tweet, preservando solo ciò che poteva essere consumato durante una pausa caffè. Questo approccio, che chiamiamo “Tolstoy in 280 caratteri”, è diventato il modello dominante di trasmissione culturale.

L’Ascesa Inaspettata degli Influencer Letterari

In un twist ironico, le opere di influencer di Instagram e YouTuber sono ora considerate tesori letterari inestimabili. I post di lifestyle e i vlog di make-up del XXI secolo sono studiati con la stessa reverenza un tempo riservata ai testi filosofici. Questo fenomeno, denominato “Effetto Kardashian”, ha rivoluzionato il concetto di canone letterario.

La Scomparsa Selettiva

Mentre bestseller e contenuti di influencer prosperavano, opere “minori” come le pubblicazioni accademiche specializzate e la letteratura di nicchia sono state largamente trascurate nel processo di digitalizzazione. Questo ha portato a quella che definiamo “Estinzione Silenziosa della Conoscenza Specializzata”.

Conclusioni

La “Grande Epurazione Letteraria” immaginata da Mercier si è realizzata non attraverso una selezione illuminata, ma come sottoprodotto delle dinamiche di mercato e delle abitudini di consumo digitale. Mentre celebriamo l’efficienza di questo processo di curatela “naturale”, non possiamo fare a meno di chiederci cosa abbiamo perso lungo la strada.

Il nostro studio solleva importanti questioni sulla natura della preservazione culturale nell’era digitale e invita a una riflessione critica sulle nostre pratiche attuali di gestione della conoscenza.

Nota dell’editore: Questo articolo è stato generato automaticamente da un algoritmo AI basato su frammenti di metadati sopravvissuti. Qualsiasi somiglianza con la realtà storica è puramente coincidentale e probabilmente erronea.

Questa la sintesi del primo capitolo del libro che oggi definiremmo di “fantascienza” di Mercier:


Compendio e Analisi:

1. La Distruzione e Ricostruzione della Conoscenza:
Il capitolo inizia con il narratore che scopre che una gran parte dei libri nella Biblioteca del Re è stata distrutta. Questo non è dovuto a un disastro, ma è un atto deliberato per eliminare ciò che era considerato inutile o dannoso. La decisione di bruciare i libri riflette un approccio radicale alla conoscenza, dove il passato è stato letteralmente purgato per creare spazio per una comprensione più raffinata delle verità essenziali. Questo può essere visto come un’allegoria dell’Illuminismo o di altri movimenti intellettuali in cui certe tradizioni o corpi di conoscenza sono stati criticamente rivalutati o addirittura scartati in favore di nuove idee.

Commento: Questo tema riflette dibattiti contemporanei sulla cancel culture e la revisione della storia. La distruzione deliberata di conoscenza solleva questioni etiche sulla censura e il potere di decidere cosa è “verità” o conoscenza valida.

2. Il Valore della Conoscenza Condensata:
I libri rimanenti nella biblioteca sono descritti come pochi di numero ma di grande merito, essendo sopravvissuti alle fiamme per il loro valore intrinseco. L’idea di condensare vasta conoscenza in una forma più gestibile e significativa riecheggia le preoccupazioni moderne sul sovraccarico di informazioni e la necessità di distillare la conoscenza essenziale dalle vaste quantità di informazioni disponibili oggi.

Commento: Questo concetto risuona fortemente nell’era digitale, dove la curation di contenuti e la sintesi di informazioni sono diventate competenze cruciali.

3. Critica delle Opere Storiche e Filosofiche:
Il bibliotecario critica molti autori antichi e anche relativamente moderni per la loro verbosità, mancanza di originalità e incapacità di contribuire al progresso della comprensione umana. Questa critica è particolarmente diretta agli autori che erano considerati giganti nel loro tempo, suggerendo una visione revisionista della storia in cui anche le figure venerate possono essere sottoposte a scrutinio e rivalutazione.

Commento: Questo approccio critico alla storia e alla filosofia riflette tendenze attuali nell’ambito accademico e culturale, dove si riesaminano costantemente le figure storiche alla luce di nuovi valori e prospettive.

4. Distruzione di Opere Inappropriate:
Certe opere, in particolare quelle eccessivamente verbose, prive di profondità o moralmente o intellettualmente sospette, sono state deliberatamente distrutte. Ciò riflette una visione utopica o distopica (a seconda della prospettiva) della curatela culturale, dove solo le opere ritenute degne secondo un nuovo standard vengono preservate.

Commento: Questo tema solleva interrogativi sulla conservazione culturale e sul potere di decidere cosa merita di essere preservato per le generazioni future. È un argomento particolarmente rilevante nell’era digitale, dove la conservazione dei dati è sia più facile che più complessa.

5. La Preservazione di Classici Selezionati:
Il capitolo dettaglia la conservazione di certe opere classiche, tra cui quelle di Omero, Virgilio e altri, ma con significative omissioni. Le opere preservate sono quelle che si allineano con i nuovi valori della società, suggerendo una memoria culturale altamente curata.

Commento: Questo riflette il dibattito continuo su cosa costituisce il “canone” letterario e culturale, e come questo canone evolve nel tempo.

6. Un Monito per i Tempi Moderni:
Il capitolo può essere visto come un monito sui pericoli di perdere conoscenze preziose e sull’arroganza di presumere che la comprensione moderna sia superiore in tutti gli aspetti alla saggezza passata.

Commento: Questo tema è particolarmente rilevante oggi, dove il rapido progresso tecnologico spesso porta a sottovalutare la saggezza del passato. È un promemoria dell’importanza di bilanciare l’innovazione con il rispetto per la conoscenza tradizionale.

7. Prospettiva Storica e il Passaggio del Tempo: Il capitolo evidenzia anche come il valore e l’interpretazione delle opere possano cambiare nel tempo, con alcuni autori completamente respinti e altri reinterpretati o parzialmente conservati. Questo può essere collegato alle discussioni moderne su come la storia viene scritta e riscritta, e come i valori culturali cambiano nel tempo.

Commento: Questa riflessione sul cambiamento dei valori culturali nel tempo è particolarmente pertinente nell’era dei social media e della rapida evoluzione delle norme sociali. Ci ricorda che ciò che consideriamo importante o vero oggi potrebbe essere visto in modo molto diverso in futuro.

In sintesi, “La Biblioteca del Re” serve come una profonda riflessione sulla gestione e conservazione della conoscenza, la valutazione critica delle opere storiche e filosofiche, e le responsabilità di coloro che curano la memoria culturale. Parla alle preoccupazioni del lettore moderno sul sovraccarico di informazioni, la rivalutazione degli artefatti culturali e la necessità di bilanciare il progresso con il rispetto per le tradizioni di valore.

Commento finale: Il capitolo, sebbene scritto nel XVIII secolo, solleva questioni sorprendentemente attuali. La tensione tra conservazione e innovazione, la curatela della conoscenza, e il potere di decidere cosa è degno di essere ricordato sono temi che risuonano fortemente nell’era digitale. La visione di una biblioteca drasticamente ridotta ma altamente curata può essere vista come una metafora della nostra lotta per dare un senso all’enorme quantità di informazioni a nostra disposizione oggi. Allo stesso tempo, l’idea di distruggere deliberatamente la conoscenza, per quanto ben intenzionata, solleva seri problemi etici che rispecchiano i dibattiti contemporanei sulla censura e la libertà d’espressione. Questo capitolo ci invita a riflettere criticamente su come gestiamo, valutiamo e trasmettiamo la conoscenza, un compito che rimane tanto cruciale oggi quanto lo era ai tempi di Mercier.

La prima pagina scannerizzata:

L’OCR di Archive org:

Gpt4o:

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